
Spesso in estate abbiamo bisogno di irrigare le piante del nostro giardino; sia che si tratti di ornamentali, oppure da frutto o ancora ortaggi vari.
Quasi tutti hanno il vaso con all’interno piante di basilico e/o prezzemolo che producono le preziose foglie, pronte per essere usate in cucina.
Ma anche se non facciamo mancare loro l’acqua necessaria per la crescita, le vediamo sempre poco rigogliose e spente.
Succede invece che arriva un bel temporale estivo e d’un tratto le piante diventano di un verde sgargiante e piene di vitalità.
Perché? Che cosa ha fatto “bene” alle nostre coltivazioni? Quale “mistero” si cela in quell’acqua venuta giù dal cielo?
L’ atmosfera terrestre è costituita principalmente da azoto (N2) 78% e ossigeno (O2) 21 %.
La molecola di azoto è formata da due atomi tenuti insieme da un legame molto forte, per rompere questa unione c’è bisogno di molta energia.
Durante i temporali i fulmini, responsabili del “miracolo”, riscaldano l’aria circostante fino a 30.000 °C ionizzando l’atmosfera, questo processo rompe i legami chimici che tengono insieme le molecole, producendo atomi di azoto e ossigeno liberi: N2 → 2 N e O2 → 2 O.
Oltre al calore si creano pressioni molto elevate che causano reazioni chimiche con altre sostanze presenti in atmosfera.
Il nuovo stato in cui si trovano gli elementi li rendono altamente reattivi e facilmente si vengono a combinare tra loro, formando vari ossidi di azoto (NO, NO2, N2O) come il monossido e nitriti.
Gli ossidi a loro volta reagiscono con l’acqua (H2O) presente in atmosfera formando acido nitroso e nitrico.
Le precipitazioni, arricchite da queste sostanze, una volta raggiunto il suolo penetrano nel terreno e possono essere messe a disposizione delle piante.
C’è da dire che queste precipitazioni sono anche fonte delle cosiddette “piogge acide” che, se presenti in grande quantità, apportano danni all’ambiente e alle stesse piante.
L’azoto è l’elemento principale di cui sono formati i vegetali, lo possiamo definire “plastico” essendo il mattone di tutti i processi costruttivi di una pianta.
La mancanza di questo elemento porta a un deperimento generale che spesso ha come segnale un ingiallimento delle foglie, una stentata crescita e scarsa produzione.
Quindi le piogge temporalesche oltre a fornire acqua sono “nutrienti” per le piante, ecco perché dopo qualche giorno le vedete rigogliose e in splendida forma.
Inoltre le piogge, a differenza dell’acqua di rubinetto, hanno un ph acido 5,6 che favorisce l’assorbimento di molti elementi nutritivi; l’acqua potabile invece è alcalina ph 7,8 e questo crea una soluzione circolante sfavorevole all’assorbimento dei nutrienti.
a cura di Salvatore Rollo